martedì 24 settembre 2013

Giovedì......notturna

ritrovo in sede ore 19.30
giro in MTB e poi pizza a seguire

ps: mettete in carica le batterie dei faretti...
e qualcuno le birre in frigo


VOGLIA DI MTB, MA SI VA IN BDC........

 Eravamo in 3 con parecchia voglia di mtb, ma ci siamo trovati in bdc........ e si che abbiamo aspettato fino alle 8:15........
Eravamo solo in 3 Io, Gian e Luca S, ma nonostante l'esiguo numero il giro è stato carino. Siamo saliti a Marana passando dalla provinciale di Chiampo, a Crespadoro siamo saliti non direttamente verso Marana, ma aggirando il monte attraverso la salita che porta al Bertagnoli. al Bivio con la cabina svolta a dx per Marana. La strada è bella, poco trafficata, sotto un bel boschetto, prima scende poi rapidamente si fa dritta, come un muro. Roba da'' brusar la fression''. Ad ogni curva il pensiero ricorrente è adesso spiana, no la vigliacca continua fino al primo gruppo di case. Un km abbondante, da caricare il peso in avanti per non far alzare la ruota. Da li è tutto un vallonato fino a Marana e anche per scendere a Valdagno. Pausa al bar, per me caffè e coca grazie, poi si riparte. La provinciale fino a Montecchio è in leggera discesa e in un attimo prendiamo anche la strada delle Tezze verso Arzignano e Monteforte. Alle 12:28 era a casa sul poggiolo che bevevo la birra. Bel giro di 100km più o meno pedalato in maniera sciolta senza tiraggi di collo.

venerdì 20 settembre 2013

DOMENICA IN BDC

ORE OTTO IN BICI DA STRADA 

GIRO PREVISTO :

MONTEFORTE
ARZIGNANO
CRESPADORO
MARANA( salendo dalla salita del bertagnoli)
VALDAGNO
TRISSINO
SELVA DI TRISSINO
PUGNELLO
ARZIGNANO 
MONTEFORTE

TOT KM 114 E MONEDA

Il percorso durante la tappa può subire delle variazioni
in base al tempo, alla gamba, ai neuroni come girano, a quanto sesso si ha fatto la sera prima etc etc etc
Il giro e' aperto a tutti 



                                        

lunedì 16 settembre 2013

Come da programma...

......questa domenica è andata in scena la tappa del giro d'Italia Barbarano e d'intorni.
Da segnalare:
 la foratura record di Matteo: pronti via dal municipio ai scalini della chiesa....


e la presenza del beghinaccio che non saliva sulla bici dai tempi della prima comunione.....
....finale con foto ricordo per l'aperitivo domenicale.


domenica 15 settembre 2013

La mia Mongolia Bike Challenge

La mia Mongolia Bike Challenge inizia domenica 1 settembre alle sette e trenta: sono in griglia e all’urlo di Willy (sciusciàààà) viene dato lo start. Tutti i dubbi, i sacrifici, le paure e i km macinati per essere qui sono solo un ricordo. Dopo i primi colpi di pedale tutto ritorna in equilibrio: sono io e la Mongolia tanto attesa, una sfida incredibile, un impresa da portare a termine.


La prima tappa scorre veloce sotto le mie ruote, il sole i paesaggi da scoprire gli animali e il silenzio che li avvolge mi fanno stare bene, li assorbo stupito e incantato e all’ arrivo tutto sembra più facile.
Il campo con le tipiche gher mongole ci accoglie e ci coccola, un mondo colorato e stravagante di bikers da ogni dove si muove tutto intorno mescolandosi in timida armonia con le genti locali, popolo sconosciuto ancora in cerca di un’identità offuscata dalle gesta del grande Temujin.
Rotto il ghiaccio con i primi 120km la tappa successiva risulta molto più facile, un susseguirsi veloce di colline e guadi ci porta al secondo campo dove la routine quotidiana scandisce il tempo: pranzo, pulizia e sistemazione bici, preparazione borracce e abbigliamento, fare e disfare la valigia….


La terza tappa si preannuncia bagnata, dopo la pioggia caduta tutta la notte, lo scenario che ci attende cambia completamente, pronti via e subito guadi e freddo a farla da padroni. La tappa verrà sospesa dopo circa 40 km per l’impossibilità di guadare il fiume Tuul. Da li in poi comincia l’odissea, si torna indietro per circa 20 km, il freddo e il ritmo blando di chi non sa dove andare e per quanto ci penetra nelle ossa, chi ha da vestirsi bene per gli altri….


Ci ospitano nelle loro gher una famiglia mongola e li aspettiamo che lo staff dell MBC si organizzi per trasferirci al campo lungo una strada alternativa. Saranno circa 150 km per 4 ore di viaggio, bagnati e infreddoliti nei pulmini di fabbricazione russa che riescono ad affrontare strade e dislivelli inpressionanti. I più fortunati arrivano al campo alle 8, gli altri a mezzanotte! Nessuno si lamenta, cena e a letto, in tenda e al freddo, forse la notte più fredda trascorsa qui in mongolia a 2000 m.


La quarta tappa viene accorciata, erano previsti 170 km, ma viene tagliata la parte più fangosa e alla fine saranno circa 95 i km percorsi, sole e temperature gradevoli, vallate infinite, cavalli al galoppo, pecore mucche e yack.



Anche la quinta tappa scorre veloce, altri 100km, sembra incredibile ma più passano i giorni e  più il fisico e le gambe si abituano allo sforzo prolungato.


Il tappone 6 che prevede 170 km viene affrontato dal trio italiano in maniera compatta, insieme dal primo all’ultimo km per sostenerci a vicenda, un trenino ad andatura regolare che taglia la steppa mongola. Arrivo completamente senza energie ma pienamente soddisfatto, manca l’ultima tappa e il traguardo è vicino!! Grazie a Daris e a Giuliana, credo che questa sarà la tappa che più porterò nel cuore. Cena al ristorante e prima doccia calda dopo 6 giorni: un lusso!!!


L’ultima tappa sono solo 90 km: una passeggiata, il tempo è bello e mi godo queste ultime ore di Mongolia. L’arrivo è in un posto fantastico, lo vediamo da sotto quando mancano però ancora 10 km, bisogna salire e girarci intorno: un degno finale di questa bellissima avventura.

E poi festa, la cena, le premiazioni ……finalmente la tanto desiderata maglia di Finischer è conquistata.



Ho imparato molte cose da questa mia prima esperienza in una gara a tappe, soprattutto a non sottovalutare mai la natura e le condizioni che ti circondano, puoi avere tutta la preparazione che vuoi, ma se non sei in grado di affrontare le avverse condizioni meteo, qui in Mongolia non vai da nessuna parte.







venerdì 13 settembre 2013

DOMENICA IN BDC

DOMENICA ORE 8:00 IN BDC IN PIAZZA
SARA' PREVISTO UN GIRO SOFT SENZA TIRATE DI COLLO

TIPO LA TAPPA DEL GIRO D'ITALIA 2013 BARBARANO E ZONE LIMITROFE

martedì 10 settembre 2013

ANDIAMO A VEDERE CHI VA PIU' PIANO DI NOI?

Domenica è stata un'uscita tra pochi, decisa in pochi minuti con pochi messaggi. In partenza eravamo in tre, Io Luca S e Matteo. Il solito dubbio amletico su dove si va svanisce in pochi minuti. Si va sul tracciato della gara su strada di Soave. In bdc alle otto si parte, l'andatura fino a Soave è tranquilla, qui troviamo Pedrosa che si è appena iscritto alla gara. Sinceramente non so dove trovi la voglia di scortelarse in gara, comunque bravo.....
Dopo 4 chiacchiere si sale a Cazzano, l'andatura è abbastanza tirata per arrivare prima a Sprea. Matteo imposta il ritmo, poi scollinati e scesi nella val d'Illasi mi metto io in testa al gruppetto, solo perchè davanti ho visto un bel gruppo da poter ciucciare la ruota in piena tranquillità. A Tregnago siamo sulle loro ruote, ma la nostra salita di giornata era quella che da Cogollo sale alla pala. Dopo pochi km li abbandoniamo e inizia questa nuova salita, almeno per me. Subito è tranquilla, poi è sempre più ostica, vigliacca quanto ostica. Arriviamo alla pala e si sale sulla strada che porta a Sprea, alle 10 siamo li e dopo 10 minuti ecco che arrivano i primi. Strano non vedo el Ponta,

 eccolo a un minuto, tutto sotto controllo,  e dietro tutto il resto del gruppo. Pedrosa? C'era un pò di freddo per aspettarlo così siamo partiti per una Trincea. Penso che questa salita l'abbiamo allungata, soprattutto dove iniziano le case, non finiva mai. Arrivati a Campofontana la strada è tutta in discesa, dopo una pausa coca e caffè via si riparte. A San Giovanni tra le menti strane degli altri due balena l'idea di salire a Castelcerino, io cerco di dissuaderli dicendo che è una salita inutile, ma oramai ne sono convinti, io dico che non la faccio ''non ghemo mia rampegà abbastanza?'' Poi se torno a casa presto magari mi becco un'' bravo che sei tornato presto'' ( invece è stato ''un già a casa?.....'').  A San Giovanni mi metto davanti da buon gregario e tiro i due scalatori ai 50 orari fino a Montecchia. Qui li saluto e me ne torno a casa dalla provinciale. Il giro finisce con 90km e spiccioli e una Bud bevuta in sul mio piccolo terrazzo.

BRAVO FABIO

ECCOLA LA MAGLIA TANTO DESIDERATA BRAVO FABIO BRAVO


E ADESSO FESTA

sabato 7 settembre 2013

MONGOLIA BIKE CHALLENGE

 Tappa sei, la più lunga di questa corsa a tappe. Penultima tappa, Fabio arriva in 47esima posizione, facendo combricola con gli altri 2 italiani. Oggi ultima tappa di 86km, una passeggiata in confronto alle altre tappe già corse. Cliccando questo link si può vedere il VIDEO TAPPA SEI dove alla fine si vedrà un volto già visto, da lontano ma l'è lu.

venerdì 6 settembre 2013

MONGOLIA BIKE CHALLENGE, L'INVIATA PER SOLOBIKE GIULIANA MASSAROTTO

Mongolia Bike Challenge: 95 chilometri per la quarta tappa
Dopo la cancellazione della terza a causa del maltempo, la quarta giornata della GENCO Mongolia Bike Challenge è iniziata dal campo Khan Khentii posto a 2.000 metri di altitudine, per concludersi a Berkh Mountain lungo il fiume Kherlen. Le condizioni del tracciato erano asciutte e veloci, ancor di più per via di un vento di coda che soffiava sugli atleti.
La tappa, originariamente di 175 chilometri, è stata accorciata a 95 a causa delle difficoltà logistiche sopportate dagli atleti durante il trasferimento della terza tappa annullata dopo 40 chilometri a causa del forte maltempo.

La gara maschile ha visto ancora protagonisti Wallace (Kona), Turner (Jamis), Sager (Jamis), Frendo (Oyu Tolgoi), Ortiz (Selle SMP) e l’atleta di casa Altanzol Altansukh (Genco Tour Bureau). I primi tre posti di tappa, dopo uno sprint, sono andati a Sager che ha preceduto Frendo e Turner. In classifica generale al comando c’è Ortiz (6:43 minuti) davanti a Frendo +09:57.


Nella gara femminile splendida cavalcata di Williamson, capace di stare con molti tra i migliori uomini in corsa. Aumenta così il suo vantaggio su Looney (Topeak Ergon) e Greene (Endura NZ).


La mia diretta della Genco Mongolia Bike Challenge 
3 settembre – 3^ tappa Non vi ho aggiornato la terza tappa scusate, ma ieri è stata una giornata particolare, di quelle che possono capitare in una gara a tappe.
Durante la notte la pioggia è caduta  sulle nostre gher e sul percorso. Da subito abbiamo affrontato un terreno pesante e molti guadi di acqua gelida pensando di lasciare alle nostre spalle la tundra siberiana. Un cielo pesantemente nuvoloso ci ha accompagnato tutto il giorno e non ho avuto molto tempo per guardarmi attorno, il fondo accidentato prima e il fango più avanti hanno monopolizzato la mia attenzione, ma mi sono rimasti impressi i prati pieni di stelle alpine e un mare di cespugli verdi misti ad altri di un particolare colore amaranto.
La mia gara è partita subito veloce perché Jennifer non mi dava tregua e mentre stavo pensando dopo l’ultimo guado che il mio ritmo di gara era troppo veloce considerando la lunga distanza che ancora ci aspettava la gara è stata interrotta a causa dell’impraticabilità del percorso. Abbiamo rifatto il percorso al contrario mentre un vento siberiano ci sferzava senza tregua fino a raggiungere due gher di pastori che ci hanno ospitato in attesa di spostarci tutti nel nuovo campo. Un modo più veloce per approfondire le nostre conoscenze, ammassati sui letti e sul pavimento riscaldandoci attorno alla stufa circondata da scarpe e calzini bagnati.
Il trasferimento è stata un’avventura nell’avventura, posso immaginare le difficoltà per spostare tutti noi e le nostre bici, ma per me è stato un’esperienza favolosa.
Siamo saliti nelle “crash machines” a piccoli gruppi, con me c’erano l’americano Jason, il giapponese Takei e il mongolo Choka (diminutivo di un nome impronunciabile) che ha dovuto sopportarmi per un’ottantina di km perché gli facevo un sacco di domande sul suo paese.
Il viaggio è durato circa 4 ore ma mi è sembrato un lungo giro al luna park sulle montagne russe, anzi più divertente. Le crash sono piccoli furgoni squadrati che riescono ad affrontare un sacco di ostacoli dell’off road grazie alla loro struttura e alla particolare abilità dei guidatori mongoli. Pozzanghere grandi come piscine, guadi di rivi copiosi, buche e dossi enormi, il tutto circondato da un’infinitamente lunga vallata ondulata  interrotta da bianche gher, mandrie di bovini, yak, capre, pecore, “ato” (cavalli) che non si curano molto della nostra lunga carovana di mezzi veloci e saltellanti,
Passati oltre il fiume Ghevlen (credetemi la pronuncia è tutta un’altra cosa) siamo saliti ancora più in alto verso il campo di tende gialle che ci ha riparato da una  fredda notte e altrettanto fredda mattina. Da lì siamo partiti per la quarta tappa dopo aver impacchettato i nostri bagagli per un nuovo campo base.
4 settembre – 4^ tappaLa prevista quarta tappa è stata modificata, in parte credo per il primo tratto che non si discostava molto dal tipo di percorso che abbiamo affrontato ieri e che le piogge hanno reso impraticabile e in parte perché il trasferimento è terminato a notte inoltrata.
Tappa di circa 100 km molto veloce attraverso una lunga vallata fluviale con tratti desertici nascosti da pascoli verdi, sotto un cielo di nuvole che il forte vento spostava in continuazione e che ci ha accompagnato fino al traguardo. Lungo il percorso non mancano gruppi di cavalli multicolori, greggi di capre e mandrie con i loro pastori avvolti nei deel estivi in groppa stavolta a moderne motociclette che affrontano le piste con molta disinvoltura.
Il nostro campo di gher si trova in una vasta insenatura creata dal fiume che scorre accanto a noi. Il vento oggi è il padrone assoluto della valle e di tanto in tanto ci regala momenti di sole caldo per poi sferzare noi e le tende da tutti i lati.
Oggi siamo arrivati presto e abbiamo il tempo per riposarci e occuparci delle bici, del bucato, dei massaggi e di pensare alla tappa di domani.
Qualcuno ha deciso di non partire stamattina, siamo più o meno a metà della nostra avventura. Tra gli atleti italiani la coppia del tandem, Beppe e Milena, ha lasciato la gara devastati da problemi di stomaco già da sabato notte, ma non è detto che possano ancora percorrere le tappe che mancano.
Fabio punta al traguardo finale, Daris ha conquistato un terzo podio nella sua categoria alla prima tappa, Personalmente ho risentito oggi della mancanza di potenza nelle gambe ma ho fatto del mio meglio, forse la mia dieta vegetariana non mi sta aiutando ma questo è il mio bagaglio e d’ora in poi l’indole ventiquattrorista dovrà entrare in azione al massimo fino al secondo traguardo definitivo.
Il primo traguardo l’ho già ottenuto: essere qui!


Read more: http://www.solobike.it/solobike/news/Mongolia-Bike-Challenge%3A-chilometri-per-quarta-tappa/tipo-notizia/Endurance#ixzz2e6CN1Auh

MONGOLIA BIKE TAPPA CINQUE

  Quinta tappa, 95km e 1500mt di dislivello, rispetto alle altre già corse si può definire tappa di trasferimento. Fabio arriva in 61esima posizione. Mancano poche tappe oramai, il grosso è fatto. Ci sarà un tappone nei prossimi giorni poi l'avventura si può definire conclusa. C'è un dettaglio: dalle foto e dai video fatti dall'organizzazione non si riesce a vedere ne Fabio e nemmeno Andrea, la classifica è l'unico modo per vedere se tutto procede nella giusta maniera. Che siano effettivamente in Mongolia? Magari sono a Ibiza a crogiolarsi con birra e discoteche....... proprio i tipi giusti della trasgressione della vita notturna.............

giovedì 5 settembre 2013

MONGOLIA BIKE TAPPA CINQUE

 Dopo la pioggia di ieri e le difficoltà che i biker hanno trovato durante lo spostamento l'organizzazione ha deciso di accorciare la tappa, portandola da 175km a 95km. Fabio continua del suo passo, regolare come un pendolino svizzero, arrivando primo tra gli italiani in 49° posizione. E Beghini cosa farà? Ce lo dirà quando sarà a casa......

mercoledì 4 settembre 2013

MONGOLIA BIKE TERZA TAPPA

Terza fase del 2013 Genco Mongolia Bike Challenge presentata da Orbea è stata sospesa al  chilometro 40 a causa di forti piogge durante la notte che ha reso uno dei fiumi più grandi invalicabili. Gli atleti sono stati trasferiti al campo di Tre stage dopo aver trascorso un po 'di tempo a visitare le famiglie nomadi locali. 

martedì 3 settembre 2013

SECONDA TAPPA DEL MONGOLIABIKE CHALLENGE

Fase Due,  126 chilometri attraverso un territorio sempre più remoto della Mongolia, con 2.440 metri di dislivello. Il percorso segue il fiume Tuul, attraversando le foreste maestose del Zamt Hills e termina al Jalman campo. Fabio continua del suo passo arrivando al traguardo in 50esima posizione. altro non so 

  a che posti roba da pelled'oca. IN MEZZO AL GRUPPO CI SARA' ANCHE FABIO

UNA DOMENICA COL BOTTO

 Domenica è stata una tappa caratterizzata dalle gambe stanche. I presenti avevano tutti le loro rogne da portarsi in bici. Chi come me era ancora reduce dai postumi della corsa a Soave, chi dalla 6 ore di Lonigo, chi dalle ferie, chi per bagoli personali. Alla fine nonostante tutto ne è uscito un giro di 94km pedalato in assoluto relax. In piazza eravamo in 5 io, Gian, Matteo, Luca M, Luca S e Matteo. L e nostre ruote fini hanno toccato l'asfalto della SS Trinità, Roverè, Pissarota, San Rocco, Marcellise e ritorno. Il Gian ci saluta appena scollinata la SS Trinità. La Pissarota fatta in discesa è proprio fredda, chissà com'è in inverno. La salita per San Rocco è sempre bella da pedalare. Il giro finisce al bar Do Nemo, ex Montefortin con tre giri di birra col botto. Col botto? Si perchè mentre eravamo seduti due auto si sono scontrate nel parcheggio, niente di grave, ma le prime nostre esternazioni sono state: mi giravo le spalle..... mi guardavo dall'altra parte...... mi son imbriago......

MONGOLIA BIKE CHALLENGE TAPPA UNO

 La prima tappa se n'è andata, 120km e 2900mt di dislivello. Fabio in mezzo a tutti elite si è comportato in maniera egregia. Il suo obbiettivo è quello di arrivare alla fine, non ha velleità agonistiche, infatti per evitare di perdersi si è comprato un garmin dove caricare le mappe. L'importante è arrivare e riuscire a bere una birra che sicuramente non mancherà.
Nonostante la sua assenza di velleità agonistica ha tagliato il traguardo in 48esima posizione, secondo degli italiani e davanti alla Massarotto. no bau bau micio micio, alla faccia che pedala senza guardare la classifica