Il colombiano dopo una serie di infortuni che avevano condizionato gli ultimi anni della sua carriera, oggi è risorto. Sul podio è stato affiancato da Juri Ragnoli e da Tony Longo. Vince Alessia Ghezzo della Titici nella corsa femmiinile. 2.000 i partecipanti.

La manifestazione organizzata dall'Hellas Monteforte ciclobike, guidato da Andrea Beghini, quest'anno festeggiava i dieci anni di vita e per l'occasione si è presentata ai bikers con la grande novità del percorco chiamato "Marathon del Vulcano", inoltre dopo tanti anni di affiliazione con l'UDACE quest'anno il C.O. ha inserito la gara nel calendario nazionale della FCI.
L'appuntamento era di quelli importanti perchè coinvolgeva ben quattro circuiti, Trek Zerowind, Coppa Veneto Zerowind, Lessinia Tour Monteveronese e Prestigio. E' una gara che già l'anno scorso aveva registrato 1.800 iscrizioni ma che quest'anno si è superata arrivando a quota 2.000 iscritti, costringendo gli organizzatori ha chiudere le iscrizioni già dal venerdì e a malinquore hanno dovuto dire di no a tanti bikers che oggi avevano intenzione di arrivare a Monteforte d'Alpone, un paese di 8.570 abitanti famoso per la produzione del vino Soave che viene coltivato nelle colline circostanti che sono d'origine vulcanica, da quì è nata l'idea di definire il nuovo percorso marathon "del Vulcano" (67 km). Ma c'erano anche il Classic da 42 km (chiamato "Delle Ciliege") e il Corto di soli 20 km (chiamato "Del Soave")

In una mattinata con circa 16 gradi e un cielo coperto, i corridori si sono concentrati in paese, dove da una parte (zona Palazzetto dello Sport) ritiravano un voluminoso pacco gara mentre a brevissima distanza c'era subito la zona partenza che era ubicata in via Dante. Lo staff organizzatore aveva programmato lo start del marathon molto presto, ossia alle 8.30, invece alle 10:00 dovevano partire quelli del Classic e del Corto. Appena arrivati in paese una delle prime domande che si facevano tra di loro i corridori era questa: Hai sentito questa notte il terremoto ? Infatti questa notte c'è stata una forte scossa con epicentro in Emilia che però è stata sentita in tutto il nord Italia. Prima del via c'è stato un minuto di silenzio sia per le vittime dell'attentato di Brindisi che per quelle del terremoto. Sulla linea di partenza richiamati dalle voci degli speaker Fabia Sartori e Lelio Bogoni, si sono schierati tutti i big da Marzio Deho a Mirko Celestino a Alexey Medvedev. Ma c'erano anche i colombiani del KTM Stihl Torrevilla e i ragazzi della Scott al completo.

Il via è stato dato dallo sparo dei famosi "trombini" che hanno fatto un "botto" assordante ed hanno emesso una grande nuvola di fumo che ha avvolto i corridori appena partiti.

La gara: I corridori erano attesi da un percorso tosto, sulle prime rampe asfaltate davanti al gruppo si metteva Tony Longo ma all'inizio era impossibile fare selezione e quindi davanti si formava un gruppone con diciotto corridori: 2 TX Active Bianchi (Paez e Longo), 2 Avion Axevo (Celestino e Ronchi), 4 Scott (Ragnoli, Mensi, Bettelli, Baretto), 3 KTM Stihl Torrevilla (Botero, Chia, Cheula), quindi Deho, De Bertolis, Medvedev, Ronchi, Degasperi, Longa e Minucci. Si notava subito l'assenza di Vastaranta che a fine gara, dopo essersi ritirato, in inglese ci dirà "Bad day today....giornataccia).
Iniziato lo sterrato cominciava la scrematura del gruppo e dopo circa un'ora, in cima al monte Mondo, nei pressi della località Rancani, al comando della gara c'era un gruppo di otto atleti, formato da Hofer, Mensi e Ragnoli della Scott, da Medvedev (Elettroveneta Corratec) con la maglia di campione d'Europa, Longo e Paez (TX Active Bianchi), Ronchi (Avion Axevo) e l'ex professionista locale Mauro Finetto (KM Bottecchia Pro team). Dietro già staccati sfilavano da soli Botero, Chia, quindi un terzetto con Baretto, Celestino e Cheula dietro ai quali inseguiva da solo Deho.

La DivinusBike Clivus 2012 si decideva a circa metà del percorso su una salita impegnativa lunga un paio di chilometri, quando c'era l'affondo di Leo Paez che si portava dietro Juri Ragnoli e Tony Longo. Quest'ultimo però perdeva contatto dai due in seguito ad una foratura, mentre il bresciano Ragnoli per colpa di una delle moto apripista cadeva. Dopo due ore di gara sopra Tregnago, Paez conduceva da solo con un buon margine di vantaggio sullo sfortunato Ragnoli, quindi passavano insieme Finetto e Mensi, poi Ronchi e Longo quindi da soli Hofer e Celestino.

Il colombiano della TX Active Bianchi oggi in grande forma proseguiva da solo e con grande autorità andava a vincere, presentandosi da solo in viale Dante, dove tagliava ill traguardo dopo 2 ore 42' 59''. Dopo 55'' in seconda posizione arrivava Ragnoli della Scott e dopo 3'34'' il terzo che completava il podio era Tony Longo, compagno di squadra del vincitore, che nel finale guadagnava un paio di posizioni. Seguivano praticamente insieme Mauro Finetto, Mirko Celestino (che con esperienza recuperava nel finale) e Mensi. La top ten era completata da Baretto, Botero, Bettelli e Hofer. Successo molto importante quello di Leo Paez perchè gli fa tornare il sorriso dopo un lungo periodo poco fortunato.

L'ultimo anno in Bianchi si era rotto il polso pregiudicando la stagione, poi era ritornato in Colombia per correre su strada, ma quest'anno visto che ci sono le olimpiadi è ritornato in Italia sempre con il team TX Active Bianchi. La stagione era iniziata di nuovo in negativo con la rottura della clavicola nella prima tappa di Coppa del Mondo in Sudafrica. Poi c'è stata la riabulitazione e solo oggi è finalmente riuscito a dimostrare il suo vero valore, per di più in una marathon che è il tipo di gare che più si addice alle sua caratteristiche, anche se andrà alle olimpiadi partecipando di diritto come campione panamericano cross country, il mondo di Leo è quello delle marathon.

Senza storie la gara femminile dominata fin dall'inizio dalla piemontese del Titici LGL Pro team Alessia Ghezzo (3:27:54) che conquistava così la sua quarta granfondo stagionale, e ne avrebbe potuto vincere di più se non si fosse infortunata alla GF Paola Pezzo. Alessia si era imposta a Albenga, alla SouthGarda Bike e alla GF Tre Valli. Mentre gli organizzatori aspettavano al seconda e la terza per procedere subito con la premiazione femminile, dopo circa mezzo minuto arrivava Sandra Klomp (KTM Stihl Torrevilla), sempre dietro alla Ghezzo per tutti i 67 km, mentre per il terzo posto, tutto si decideva in prossimità dell'arrivo quando Roberta Gasparini (Rudy Project Pedali di Marca) riusciva a sorpassare la ticinese Sofia Pezzati (KTM Stihl Torrevilla).

Per quanto riguarda il Classic (42 km), l'ha spuntata il padovano Andrea Pendini, che è il team manager dell'Elettroveneta Corratec, alle sue spalle il suo compagno di squadra Marco Agricola. Invece tra le ragazze affermazione della veronese Lorena Zocca della Carraro.
Adesso i prossimi appuntamenti sono i seguenti: domenica la Lessinia Legend, il 3 giugno a Gallio (GF Cimbri) ritorna la Coppa Veneto, mentre il 17 giugno il Trek Zerowind salirà a Lavarone per la 100 KM dei Forti.
Info gara: http://www.hellasmonteforte.it/divinusbike
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