mercoledì 21 maggio 2014


Le gare importanti si vincono con il duro allenamento e sacrificio. Nel ciclismo non s’inventa niente alla domenica della corsa. Una prestazione positiva o negativa è il risultato del lavoro fatto nelle settimane precedenti.
Alla DivinusBike Clivus si è giocato un derby in casa. Il team Hellas Monteforte presentava al via le punte di dimante della squadra, Alessandro Pantano e Juan Daniel Cavazza detto Pedrosa, per le sue origini equadoregne. Il resto del team doveva svolgere un lavoro da gregari per loro, tutte le strategie di gara puntavano su di loro. Infatti sono stati allestiti gazebi, traguardo, pasta party e docce per i forti atleti e mentre loro correvano giravano panini, pastasciutta e birra radler, questo è fare il gregario.
I riflettori dei media erano puntati su loro due, le scommesse correvano a fiumi,sono stati presi d’assedio  i centri Better, Punti SNAI, SCOMMETTI CHE TE FREGO, perfino Jenny a’ Carogna è sceso in campo in prima persona per placare gli animi dei scommettitori.
Si puntava non sul vincitore ma su cosa avrebbe rotto Pedrosa,  mentre su Pantano è stato scommesso se l’avrebbe finita in condizioni da sembrare un essere umano.

Pedrosa scalatore puro, una prima parte del percorso a lui congeniale, una lunga salita a pendenze non costanti che agevolano le sue doti. La seconda parte vallonata, maggiormente adatta a Pantano, più passista del primo.
Che dire della loro gara? Boh sinceramente non l’ho seguita, avevo da fare qualcos’altro, ma posso dire loro bravi hanno finito una gara tosta, soprattutto Alessandro che era il meno esperto dei due e soprattutto alla sua prima  marathon. Pedrosa nonostante l’età è un veterano delle gare, ovunque ci sia competizione lui c’è. Come Berlusconi, basta che ci sia una telecamera e lui c’è.
Due giri di questo percorso sono tosti, penso che la madonna della Bassanella sia apparsa a più di qualche biker e in certi casi si sia tappata anche le orecchie per le imprecazioni.
Alla fine entrambi sono arrivati al traguardo, penso Pedrosa prima di Pantano. Entrambi l’hanno finita, le scommesse su Pedrosa sono cadute tutte, perché nessuno aveva scommesso che la bici avrebbe retto fino alla fine, mentre su Pantano qualcuno ha vinto un casco di banane per aver  azzeccato l’ipotesi di arrivo con qualche inconveniente fisico  Cosa importa se una volta tagliato il traguardo hai avuto un conato da asfaltare un marciapiede, l’importante che l’abbia finita e che ti sia divertito.
Dall’inviato della Gazzetta ,  Mante.


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