Sabato, sono solo le tre del
pomeriggio quando mi rendo conto di dove mi trovo.
Il ritmo delle pedalate sale sul
rettilineo, tanta gente attorno, frenate brusche e nervose…accelerazioni,
sorpassi.Pochi attimi e siamo sul percorso.
Il tempo e la temperatura sono buoni, poco vento e cielo a tratti coperto.
Chiudo gli occhi.
Rettilineo, sull’erba, in fondo salita secca sull’argine, curva a sinistra rettilineo, altra salita secca, curva a destra …giù tutto, in un fiato. I pedali riprendono a girare curva a destra, curva a sinistra in fondo passaggio stretto curva a sinistra sembra scendere ancora largo. Giù in fondo pineta taglio a destra rettilineo toboga stretto con fondo a colla, strappetto per risalire. Rapporto duro a spingere fuori curva a destra poi a sinistra, quasi una discesa con strappo in fondo a destra, poi giù tipo gradini scavati nel fango nella buca. Poi la sabbia, ma è bagnata e le ruote scorrono bene, si entra nella giungla con fondo ancora a melma tipo colla, sui pedali, rapporto duro a spingere.Il ristoro sulla destra, avanti ancora fondo a melma compatta, torretta sulla sinistra, erba e colla si entra nel parco.Ancora melma compatta piccolo strappo, altro strappo curva a sinistra, argine.
Rettilineo, in fondo curva a sinistra giù d’un fiato salita sui pedali, curva a destra curva a sinistra, scalette, dritto in fondo tornante in discesa a destra, ancora a destra poi su sui pedali e giù per poi risalire ancora sull’argine, rettilineo e poi giù, curva a destra…si ricomincia.
Rettilineo, sull’erba, in fondo salita secca…..un’altra volta.
Poi un’altra.
Poi un’altra
Poi un’altra.
Ancora
Di nuovo
E ancora
58 volte
Sono di nuovo le tre del pomeriggio, ma è domenica. 24 ore in mountainbike.
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