Forse una delle più pelledocose domeniche passate in mtb. Pelled'oca dovuta non certo per il freddo, anzi la temperatura è stata piuttosto torrida, ma per le emozioni vissute. Alzataccia il mattino alle sette si doveva essere in piazza, l'obbiettivo erano le Gosse e per chi aveva tempo a disposizione era prevista un bel tragitto in Lessinia. Si parte siamo un bel numero, Io, Fabio, Edoardo, Illeana, Gian, Matteo, Luca S, Il Presidente, Il Conte Pantano, Marco che lo raccogliamo in gruppo a Tregnago e le new entry Loris Hogan e Girolamo. Si oltrapassa il Pigno e per far prima si sale la Costa di Cazzano per essere il prima possibile a Tregnago per infilarci lungo lo sterrato che segue il Progno d'Illasi. Fino a qui tutto ok l'andatura è sempre stata di crociera nessun embolo o neurone ha acceso la miccia. Bello questo sterrato che porta velocemente e lontano dal traffico fino a Selva di Progno. Qui sosta acqua e si riparte qualcuno se magna un panino con la soppressa. Al bivio per Velo svolta a sx per salire ai Castelletti e prendere uno sterrato che arriva proprio ai piedi delle Gosse. Bello bello questo tratto pieno di taffani che come al solito mi hanno punto e adesso ho una gamba grossa quanto un zampone senza lenticchie. Sti taffani penso che in primavera si facciano il vaccino contro l'autan, per poter pungere beatamente. Adesso sono andato in farmacia e mi sono ordinato la Zanzarella( prodotto che usano i missionari africani per non essere punti dalla zanzare tigre) vedremo se con un prodotto al 35% di DDT avranno ancora coraggio di pungermi. Altrimenti mi spruzzo una mano di diserbante......
Sul sentiero per Giazza accade l'episodio più pelledocoso della giornata. Il singletrack è stretto e in alcuni passaggi necessita il piede a terra causa frane, proprio in un passaggio di questi accade che Girolamo perde l'equilibrio e rotola rovinosamente giù per la scarpata, rotola rotola rotola.... ogni rotola è 10 metri quindi è rotolato per? 30 METRI. Le esternazioni sono quelle classiche: OH ECCOLO, FERMATE, CIAPELO ETC, ma tra queste ce n'è una: SA ELO UN DAINO? VAI VAI.......
Come al solito adesso si scherza ma in quel momento mentre lo vedevo rotolare, in realtà non lo vedevo distintamente, da dove ero io vedevo la bici che scendeva e una nuvola di sassi e polvere che andava a valle. Spavento e bagolina, la bagolina è la sensazione di avere le farfalle nella pancia, forse un cinghiale nella pancia. Una volta fermato iniziamo a chiamarlo, ma non risponde, poi si sente un qualcosa simile a: -CHI GHE NELL'ORTO- Gli chiediamo se sta bene, risponde che ha graffi ovunque ma niente di rotto. Adesso bisogna scendere per aiutarlo a salire, ci pensa il Conte Pantano; -GHE VO MI.....- Scende nel bosco sembra un capriolo della croce rossa, gli dico di fermarsi ma lui giu. Ad un certo momento si ferma, si rivolge a Girolamo: Oh son qua! Peccato, Girolamo era più in su di 10 metri. Nel frattempo lanciando qualche moccolo e con la mtb in spalle aveva iniziato la risalita. Lo aiutiamo formando una catena umana a passarci la bici e poi anche lui risale. Una volta al sicuro si controllano i danni, l'uomo Girolamo ha graffi sulle braccia e gambe ma niente di grave, la bici niente almeno per il momento. L'unico danno riportato è stato la rottura del gancio della scarpa. Deve accendere un cero a qualche santo, forse anche noi dobbiamo accenderlo, la caduta è stata veramente brutta.... e non digo altro.
Si riparte e in un attimo si arriva a Giazza, qui pausa alla fontana e Loris e Girolamo ci salutano, soprattutto per quest'ultimo la sua giornata in mtb è stata ripagata più che sufficientemente. Si sente nell'aria un Conte Pantano silenzioso, non parla mah.... Sarà rimasto traumatizzato dalla caduta di prima, oppure fa fatica a tenere il ritmo, in realtà a Selva di Progno si è pappato un mega paninozzo con la sopprassa e in quel momento se lo stava digerendo, questo spiega il suo silenzio. Forse una birra lo avrebbe aiutato a digerire.....
Si parte su verso il Parparo, questo personalmente è stato l'altro momento da pelle d'oca. Bella questa salita, sembra la classica mulattiera militare, un'ora di marcia 400metri di dislivello. A me è piaciuta, non le avevo mai fatte le Gosse, certo sono sceso dalla bici più di una volta, ma me le sono godute in pieno, bella la foresta, la galleria il ponte tutto bello bello. Arrivato al gpm sosta per aspettare gli altri, ma il tempo passava e così il Mante saluta chi c'era li, Matteo Luca, Edoardo e Illeana e se ne torna a casa su asfalto, la famiglia chiama. Gli altri continueranno verso San Giorgio e altri ancora faranno il giro intero della Podestaria. Una delle più belle domeniche che ci sono state fino ad ora. Bella la compagnia, i momenti più adrenalici forse un pò meno belli, ma tutto è bene ciò che finisce bene......